mercoledì 17 dicembre 2008

Un giorno nella vita di un albero
A Day In The Life Of A Tree
Era il lontano 1971 quando i Beach Boys come brano d'esordio del loro Album "Surf's up" inserirono questa canzone, una lenta e triste nenia che racconta la storia di un giorno di un albero, sopraffatto dall'inquinamento, nei suoi ultimi giorni di vita. Su You tube è stata tolta la versione originale, così a distanza di anni, per aggiornare il post (in attesa che ricompaia la versione originale) postiamo una delle cover migliori, quella eseguita da Poirot che ci sembra abbastanza fedele alla versione originale.
Non ha senso per un albero come me vivere se
tutto quello che può dare questo mondo
è solo inquinamento e lenta morte...
queste le parole finali della canzone, forse un messaggio per tutti noi da parte degli alberi che
vivono in città sul quale riflettere?


Feel the wind burn through my skin
The pain, the air is killing me
For years my limbs stretched to the sky
A nest for birds to sit and sing
But now my branches suffer
And my leaves don't bear the glow
They did so long ago
One day I was full of life
My sap was rich and I was strong
From seed to tree I grew so tall
Through wind and rain
I could not fall
But now my branches suffera
nd my leaves don't offer
Poetry to men of song
Trees like me weren't meant to live
If all this world can give
Pollution and slow death
Oh Lord I lay me down
No life's left to be found
There's nothing left for me
Trees like me weren't meant to live
If all this earth can give
Is pollution
Trees like me weren't meant to live
(Oh Lord I lay me down)
If all this earth can give
(My branches to the ground)
Is pollution and slow death
(There's nothing left for me)
Oh Lord I lay me down
My branches to the ground
There's nothing left for me
Sento il vento che brucia attraverso la mia pelle
il dolore,l'aria mi stà uccidendo
per anni i miei arti si sono allungati verso il cielo
Un nido per uccelli che sedevano e cantavano
Ma ora i miei rami soffrono
e le mie foglie non splendono più
Se ne sono andate via da ormai tatnto tempo
Un giorno io ero pieno di vita
La mia linfa era ricca ed io ero forte
dal seme all'albero io crescevo così alto
Attraverso il vento e la pioggia io non potevo cadere
Ma ora i miei rami soffrono
e le mie foglie non offrono
Poesia ai cantori degli uomini
Non ha senso per un albero come me vivere
se tutto quello che può dare questo mondo
è solo inquinamento e lenta morte
Oh Signore io mi stendo
nessun segno di vita ci si può più trovare
Non c'è nulla che è rimasto per me

venerdì 12 dicembre 2008

Adea amici degli alberi sostiene
Il Giardino di Limoni
Hiam Abbass (Salma Zidane)
Venerdì 12 Dicembre esce nelle sale romane
Alcazar Via Merry del Val 14 (Trastevere 06/5880099)
Eden (Prati) Via Cola di Rienzo 74 06/3612449)

il film "Il Giardino di Limoni" del regista israeliano Eran Riklis, un film che vede protagonisti gli alberi e una donna che si batte strenuamente per la loro difesa . Andate a vederlo e non buttate il biglietto. Con il biglietto del film sarà infatti possibile partecipare gratuitamente a due incontri ex-straordinari che si terranno Domenica 11 Gennaio nel "giardino di limoni pensile " romano di Villa Aldobrandini a via Nazionale. Gli incontri della durata di due ore si svolgeranno alle ore 10.30 e alle 14.30. E sono a numero chiuso, max 30 persone. Per iscriversi è necessario un sms di conferma ( entro le 21 del sabato) al numero 339/762.50.85 o un messaggio alla segreteria telefonica del 06/43.86.318. La partecipazione all’incontro è riservata ai soci dell’Associazione Adea amici degli alberi con due modalità : Soci ordinari (tessera rossa) partecipazione gratuita mostrando il biglietto del cinema e tessera gratuita (si riempie un modulo la mattina dell'incontro). Soci sostenitori (tessera verde): tessera annuale 30 euro, partecipazione gratuita mostrando il biglietto del cinema.

venerdì 5 dicembre 2008

Wrapped trees

Venerdì 13 Novembre 1998. Dieci anni sono passati da quando Christo e sua moglie Jeanne Claude iniziarono ad impacchettare 178 alberi (oramai in fase di riposo vegetativo e senza foglie) utilizzando 55,000 metri quadri di tessuto poliestere (utilizzato ogni anno in Giappone per proteggere gli alberi dal gelo e dalla neve) e 23.1 kilometri di spago. Tutto questo si svolse per dieci giorni a Riehen in Svizzera presso il Berower Park della Fondation Beyler. Non era la prima volta che lo facevano e il progetto "Wrapped trees" si svolse nell'arco di diversi anni coinvolgendo numerosi spazi e città. Questa la foto, e il link al sito dove poterne vedere altre e un articolo di Renato Barilli uscito sul Corriere della Sera del 12 marzo 2001.
Wrapped trees
Operazione alberi incappucciati
Circa 40 anni fa il bulgaro Christo Javacheff giungeva a Parigi, poco più che ventenne, vi incontrava la donna della sua vita, Jeanne-Claude, e vi maturava l' idea centrale della sua carriera: impacchettare gli oggetti con fogli di plastica. Poteva sembrare una trovata da poco, invece Christo l' ha saputa arricchire negli anni, portandola fino a proporzioni monumentali, a gradi di sviluppo estremo, accostandole altre invenzioni analoghe, come quella di erigere enormi barriere di chiusura. La mostra bresciana raccoglie disegni e foto relativi all' operazione Wrapped trees, eseguita da Christo nel ' 98 nei pressi di Basilea: ben 178 alberi incappucciati, così da dar luogo a una vegetazione tanto gigantesca quanto aberrante, come di funghi maligni creati in serra o di strane ibridazioni in cui il perverso talento umano si insinua nel codice genetico della natura piegandolo ai propri fini. Nasce, così, una colluttazione fra i due termini opposti; e riesce difficile dire se sia la natura a trionfare malgrado tutto, imponendo un senso di fioritura, di corolle espanse, o se la deviazione voluta dall' uomo e dall' arte abbia partita vinta. 
Renato Barilli

...e se per caso un pomeriggio al Bois de Boulogne

Vi è capitato o magari vi capiterà (o è proprio la meta per le vostre prossime vacanze delle festività natalizie) di passare un pomeriggio vagando tra gli alberi del fantastico Parco del Bois de Boulogne a Parigi. (proprio lo stesso parco dove si trova la "quercia protagonista" del film "Avis d'abattage" di Veronique Madre già inserito nel blog) e magari incuriositi dal bellissimo esemplare che avete sotto gli occhi con le foglie e i frutti particolari verrete presi dalla voglia di scoprire di che albero si tratta: Pensate di chiedere ai passanti ma... ah ah che guaio ... voi non conoscete il nome francese degli alberi. No problem : ecco un piccolo vocabolario da tenere sempre a portata di mano ( e di albero) ed in più la foto di un testo francese per riconoscere gli alberi il cui titolo tradotto in italiano è "L'amico degli alberi" . Che volete di più?

Acero : Erable
Abete : Sapin
Abete rosso : Epicea (Picea abies)
Alloro: Laurier sauce
Bagolaro : Micocoulier
Betulla : Bouleau
Carpino : Charme commun (Carpinus betulus) Charme houblon (Ostrya carpinifolia)
Carrubo : Caroubier
Castagno : Chataignier
Ciliegio : Merisier (Prunus avium)
Cipresso : Cypres
Corbezzolo : Arbousier (Arbutus unedo)
Corniolo : Cornouiller male (Cornus mas)
Gelso : Murier
Ginepro : Genevrier
Fico : Figuier
Faggio : Hetre
Frassino : Frene
Kaki : Plaqueminier (Diospyros kaki)
Ippocastano : Marronier
Larice : Meleze
Ligustro : Troene
Mandorlo : Amandier
Nocciolo : Noisitier
Noce : Noyer
Oleandro : Laurier rose
Olmo : Orme
Ontano : Aulne
Pino : Pin
Pioppo : Peuplier
Platano : Platane
Quercia : Chene
Robinia : Robinier
Salice : Saule
Sambuco : Sureau noir (Sambucus nigra)
Sorbo : Sorbier (Sorbus acuparia, domestica) Alisier (Sorbus aria, torminalis)
Storace : Aliboufier (Styrax officinalis)
Tasso: If commun (Taxus baccata)
Tiglio : Tilleul
Ulivo : Olivier

lunedì 1 dicembre 2008

Lemon tree (Il Giardino dei Limoni)
di Eran Riklis
Esce il 12 Dicembre nelle sale italiane un film dedicato agli alberi,
quelli per eccellenza che rappresentano
la cultura mediterranea fatta di sole e passione : i limoni.
Queste le parole del regista Eran Riklis
"Non esistono molti film dedicati ai giardini e alle piante, anche se in quelli che raccontano della situazione tra Israele e Palestina si tratta spesso il tema della devastazione del territorio e dello sradicamento degli olivi. Io però volevo usare una pianta differente, sempre molto presente nella nostra terra, ma che non desse, con la sua presenza, una connotazione così forte e pesante. Il limone è una pianta semplice e leggiadra, dai frutti bellissimi ma che praticamente non si possono mangiare e soprattutto non è carica del significato morale e storico che ormai viene dato all’olivoIl film racconta la storia coraggio di una donna, Salma (indubbiamente una amica degli alberi) interpretata da Hiam Abbass, una vedova palestinese che vive in un villaggio della Cisgiordania. Scopre che il suo nuovo vicino di casa è il ministro della difesa israeliano. Quando, per ragioni di sicurezza, le viene intimato di abbattere quel giardino di limoni che rappresenta il suo unico sostentamento e le sue stesse radici, la donna non si da per vinta e porta la causa in tribunale. La solidarietà inaspettata della moglie del ministro, mossa dalla complicità femminile e l’amore del suo giovane avvocato, riescono a sostenerla in una sfida che a tutti sembra impossibile.
Questi i due trailer del film
(il secondo in lingua originale)

Una giornata all’Orto Botanico di Roma
Sabato 20 dicembre 2008
dalle 10.30 alle 15.00
In compagnia di Antimo Palumbo , Storico degli alberi,
che illustrerà la storia dell’Orto Botanico e del suo fondatore Romualdo Pirrotta.
e darà la possibilità di conoscere e memorizzare storie, aneddoti e informazioni
su 24 alberi dell’Orto, tra i quali : i due Platanus orientalis ( tra gli alberi più antichi di Roma) la Quercus suber di oltre 600 anni, il Fagus sylvatica di Cristina di Svezia, la Nannorrhops ritchieana da record. Ci sarà poi spazio per gli auguri per l’anno nuovo con due giochi augurali dedicati agli alberi (già sperimentati lo scorso anno) : la Tombola dei desideri e Ghianda 2009.
Programma
10.30- Ritrovo
10.40- 11.10 - La storia dell’Orto Botanico di Roma.
11.10- 13.30 - Due dozzine di alberi esatte
13.30- 14.00- Pranzo al sacco al Giardino giapponese
14.00- 15.00 – Tombola dei desideri e Ghianda 2009

L’appuntamento è davanti all’ingresso dell’Orto Botanico in Largo Cristina di Svezia 24. Per iscriversi è necessario un sms di conferma ( entro le 21 del venerdì) al numero 339/762.50.85 o un messaggio alla segreteria telefonica del 06/43.86.318. La partecipazione all’incontro è riservata ai soci dell’Associazione Adea amici degli alberi con due modalità :
Soci ordinari (tessera rossa) contributo di 5 euro e tessera gratuita + biglietto d’ingresso dell’Orto 4 Euro
Soci sostenitori (tessera verde): tessera annuale 30 euro, partecipazione all’ incontro gratuita, biglietto d’ingresso all’Orto 4 Euro.

venerdì 28 novembre 2008

Gli Argonauti degli alberi:
gli Arbonauti
Dosso Dossi 1510 La partenze degli argonauti Washington National Gallery of Art
Gli argonauti : erano in cinquanta (49 uomini e una donna) guidati da Giasone sulla nave che si chiamava Argo. Loro scopo recuperare il vello d'oro custodito nella Colchide dal re Eete. Grazie a Medea innamorata di Giasone riescono nell'impresa intraprendendo un avventuroso viaggio di ritorno.
Gli arbonauti : per ora sono in due e presto saranno molti di più. Raffaele e Beatrice e agiscono nelle foreste dei Monti Lepini. Loro scopo come dice il loro nome è quello di viaggiare sugli alberi e attraverso gli alberi per il recupero di tradizioni antiche. Un viaggio pratico (Raffaele è un tree climber) con l'opportunità di vivere gli alberi (Tree climbing ludico e Arbo-meditazione) con proposte come quella del Tree camping del 6 gennaio ma anche spirituale e culturale.
Andate a visitare il sito illustrato con bellissime foto e le parole sagge e profonde del grande amico degli alberi san Bernardo di Clairvaux.

San Bernardo di Chiaravalle

GLI ARBONAUTI

mercoledì 26 novembre 2008

Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza...
Chi non si ricorda o non ha mai cantato le parole della canzone di Antonello Venditti "Notte prima degli esami"? E se la vita non li spezzava, ci pensano ora gli uomini con scelte spesso sbagliate e la facilità dell'azione della motosega. Tanti,troppi, sono i Pini che si stanno abbattendo in maniera ingiustificata a Roma negli ultimi tempi (gli ultimi "atterrati" si sono visti a Villa Celimontana dove una volta c'era uno spazio verde e raccolto che si chiamava Teatro di verzura che ora è invece diventato tabula rasa. Fa veramente impressione passarci...il prossimo passo sarà aprirci un centro commerciale?). Non è questo lo spazio per buttar fuoco sulla polemica (ci sono altri blog e siti) ma quello della cultura dell'albero, quella cultura antica e radicata nella tradizione popolare che un pò alla volta è andata scomparendo. L'associazione Adea amici degli alberi sta lavorando proprio per riproporre questa cultura. Ed in questa direzione che proponiamo quindi un video ricco e affascinante quello dell'Orchestra sinfonica di Torino della RAI , con Sergiu Celibidache che dirige il poema sinfonico i "Pini di Roma" di Ottorino Respighi. Una musica omaggio agli alberi simbolo della città. Invitiamo tutti gli amministratori di qualsiasi gruppo o colore a vedere e ad ascoltare questi video. Un invito che serva a ricordare a noi tutti che la bellezza e la gloria della nostra città nel mondo è anche legata alla salute e alla bellezza degli alberi che ci vivono dentro.
I Pini di Roma di Ottorino RespighiOttorino Respighi
"1879.1936
"

I pini di Villa Borghese" (Pines of the Villa Borghese)
"Pini presso una catacomba" (Pines near a catacomb)
"I pini del Gianicolo" (Pines of the Janiculum)
"I pini della Via Appia" (Pines of the Appian Way)

martedì 25 novembre 2008

La matita magica di Gabriele Genini
Segnatevi questo nome e cognome da qualche parte, magari su una agenda, sul risvolto di una camicia o sul retro del vostro libro preferito, tra qualche anno sicuramente lo potrete collegare a quello dell'artista di cui vi hanno parlato, un'artista grande ed ineffabile la cui ultima mostra assolutamente è l'evento del momento, una mostra sicuramente da non perdere. Gabriele Genini, pittore, illustratore, artista, 27 anni nato ad Osogna in Svizzera, nel libro Arboreto illustrato edito da Enzo Pifferi Editore 2006 presenta 19 disegni, ognuno per un albero diverso, a commento del testo della poetessa novantenne Sussy Errera. Disegni che umanizzano e caratterizzano gli alberi attraverso una tratto di matita tecnico, preciso e allo stesso tempo giocoso e infantile. Disegni pieni di vita e amore per gli alberi.

Betulla (Betula pubescens)

Castagno (Castanea sativa)

Per maggiori informazioni clicca sull'immagine sotto

Gabriele Genini

domenica 23 novembre 2008

Due collages di Sharon Elphick
Hanami
Autumn
Inseriamo nel blog due collages dedicati agli alberi di Sharon Elphick, artista inglese che assembla insieme immagini di vario genere.
Il suo negozio/studio si trova a Londra al 160 di Columbia Road
Questo il link alla sua pagina Instagram
Sharon Elphick


sabato 22 novembre 2008

Per chi è nostalgico per una quercia che non c'è più.
Il 3 febbraio del 1991, a Rimini,, a conclusione del XX Congresso del Partito Comunista Italiano il nuovo segretario Achille Occhetto e la maggioranza dei delegati decidono di cambiare il nome e il simbolo del partito, sostituendo la falce e martello con una quercia alla cui base rimane comunque il simbolo rimpicciolito del PCI come elemento di congiunzione alla tradizione comunista italiana. Questa ormai è Storia, una Storia conosciuta da molti. Pochi invece sanno che l'autore di questo logo che vede come protagonista un albero si chiama Bruno Magno funzionario e grafico del PCI dal 1972 che da solo con la sua fantasia creativa ha creato un logo che vede protagonista una albero e che albero, il re degli alberi: la quercia. Bruno Magno dopo aver ricevuto l'invito del giovane Walter Veltroni a utilizzare come simbolo per il nuovo partito un albero, ha lavorato in silenzio per tre mesi in segreto assoluto per creare un logo che avesse al suo centro un albero generico. In realtà Magno non ha disegnato una quercia ma un albero generico che poi da tutti e soprattutto dal segretario Achille Occhetto è stato visto come una quercia e quindi poi il simbolo che ha dato il nome al partito. Erano quelli altri tempi quando gli alberi erano protagonisti della vita sociale e culturale italiana. La quercia grazie alla sua forza, imponenza ed ombra stava a significare la grandezza e la robustezza ( il nome botanico della Farnia è Quercus robur) del partito che stava nascendo. Un partito che con radici profonde nel passato e la sua chioma verde e robusta verso il cielo puntava finalmente a governare l'Italia.






mercoledì 19 novembre 2008

Il bosco d'amore di Renato Guttuso
Ancora boschi e alberi stavolta visti attraverso il pennello di una grande della pittura italiana. Un quadro di grandi dimensioni che potete osservare dal vivo al
Riportiamo anche dei brani della recensione del quadro fatta da Cesare Brandi sul Corriere della Sera del 17 Settembre 1984
Il Paradiso terrestre visto da un pagano
Un prato come un lago d'amore, grandi alberi dai tronchi muscolosi, a volte coperti d'edera, un tetto di fogliami assai verdi, e coppie di giovani nudi, giovani adolescenti, di una nudità linda e stranamente casta, in atti d'amore timido, in atti come vestiti rispetto alla loro acerba nudità.....Circola un'aria sottile, una luce quasi d'acquario, sembra d'udire una musica in sottofondo, o forse di uccelli lontani; il tono è quello di una frescura di montagna, con quel verde che da tutti i lati riscoppia e dilaga, con quella luce mattutina o serotina, ma comunque serena, piena di gioventù e di incipiente affetto, in quei gesti moderati, in quei corpi quasi senza pelurie, usciti appena dalla doccia e dall'infanzia....la contrapposizione di corpi nudi e chiari ai fusti scuri degli alberi è un "topos" di grandi quadri mitologici, la Primavera del Botticelli, il Festino degli Dei di Giovanni Bellini: così, quasi a passi felpati, la grande tradizione classica si espande in questo quadro senza tempo, se non quello della gioventù, senz'ombra se non quella che contiene la luce, e senza dolore, se non quanto ne prospetta il futuro anche il più felice... E poi c'è pure quella trama musicale indistinta, lo stormire lieve della Pastora­le, le grandi linee tematiche di Vivaldi; insomma un quadro che si guarda e si ascolta, ma tendendo l'orecchio dentro di sé, come ascoltando la propria lon­tana infanzia, lo svegliarsi del corpo adolescente, quando la voce, nel cambiamento di registro, stecca, quando i primi fortori del sesso sobbollono e nella compagna di scuola s'affaccia l'amante...Questo, o mi sbaglio, è il Bosco d'amore che Guttuso ha lungamente dipinto — il quadro è grandissimo — con una pittura fresca, neppure tanto rifinita, ma fresca appunto, come se non dovesse mai seccarsi, e quell'umidore che è nell'aria rimanere nel colore, giovane anch'esso appena munto. Ma non c'è neppure compiacimento, né un ambiguo corteggiamento ai giovani, che sono là, come le chiocciole sull'erba, come i grilli, le lucertole. Certo, c'è anche il serpente, e forse la prima coppia è la prima coppia umana e questo rinfocola il Paradiso terrestre, ma, a dire il vero, bisogna fare uno sforzo per accorgersene, perché il senso di questo Bosco d'amore non è biblico, ma ad un passo dalla classicità delle Georgiche e delle Ecloghe, degli Idilli, anche di quelli del Leopardi, che pure sono così poco idilli. Quel che circola in questo quadro, dove un solo colore, il verde, è brillante, è una nostalgia quieta d'amore, come un sapore lontano d'una volta sola, un profumo che si respirò in una notte, in Asia Minore, e non si decifrava come fosse e quasi se ne sarebbe voluto morire... Così Guttuso riesce a creare una favola senza favola, o con quello che è una favola ogni giorno, per chi intende la poesia, e allora un prato, gli alberi, uno spicchio di cielo fra le fronde e quelle fronde come un tetto....I milanesi, che vedranno per primi tra breve questo quadro in una mostra a Palazzo Reale, a metà ottobre, dovranno apprezzare come fiorisca il nord lombardo in un siciliano, che ha per sangue la lava dell'Etna, e che riesce a creare giardini arabi con le querce e le betulle, i castagni e gli abeti neri come l'inchiostro.

lunedì 17 novembre 2008

Due spot pubblicitari della Bartleboglehegarty (BBH) di Londra dedicati agli alberi

La Bartleboglehegarty (BBH) è un agenzia di pubblicità inglese che si trova a Londra famosa per spot molto creativi. Andate sul suo sito è guardate (sotto la voce Highlights) anche gli altri .
Ne abbiamo scelti due dedicati agli alberi.
Nel primo (realizzato per la Johnny Walker)
si realizza un sogno quello di vedere gli alberi che camminano,
un sogno che ricorda Gesù che incontra il cieco di Betsaida. Così dice il Vangelo di San Marco:
Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo. Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano».



Nel secondo (realizzato per la Omo) invece sotto lo slogan "Dirt is good" si parla del recupero della terra e del diritto di sporcarsi ."Every child has the right to be a child" Ogni bambino ha il diritto di essere un bambino.


domenica 16 novembre 2008

Il bosco magico dei Treehugger

E' il lunedì di pasquetta in una foresta di pini, il Parco Nazionale del Vesuvio, una strana attrazione succede tra gli alberi e un gruppo di giovani. Alberi parlanti che ripetono assieme “Body,body,body,body” e poi magicamente producono un incantesimo che porta i ragazzi ad abbracciare e rimanere attaccati agli alberi. Questa la trama del film corto (durata 8 minuti) "L'Albero" di Nunzio Avino del 2003, girato con attori non professionisti, tutti rigorosamente napoletani. Cosa succederà e cosa minaccerà il gruppo di ragazzi? Chiaramente non possiamo svelare il finale. Un film privo di contenuti, ma divertente, caratterizzato dalla colonna sonora degli Beastie Boys con - Body Movin' (Fatboy Slim Remix) . Un film che può servire ad avvicinare la cura e la conoscenza degli alberi ai giovani. Giovani (non tutti fortunatamente) distratti da stimoli ed attività tecnologiche (tv, videogames,etc,etc) che ne sembrano essere distanti. Un’occasione per sperimentare cosa vuol dire essere “tree hugger” (chi abbraccia gli alberi) e ancora meglio “treesnuggler” (chi coccola gli alberi). Un ultimo consiglio : se volete diventare treehugger evitate i pini( o comunque fate attenzione) , per due semplici motivi : la resina sui tronchi ed eventuali passaggi di processionaria. Buona visione e buon divertimento e why not? Perchè non programmare in primavera una visita allo stupendo Parco Nazionale del Vesuvio?

I colori degli Aceri
In una bellissima giornata scaldata da un sole autunnale e caratterizzata da una grande partecipazione, interesse e meraviglia ha destato la visita di Domenica 2 Novembre alla collezione di aceri di Alessandro Biagioli , (grazie Alessandro!) a Borgo Quinzio.


Una visita che ripeteremo in periodo primaverile per osservare gli aceri con altri colori . Riceviamo e pubblichiamo una foto eterea e colorata, scattata durante la visita dal nostro socio Marco Casini,
una foto che sembra fermare l'essenza degli aceri nel loro fondersi con il cielo.

I colori degli aceri. Foto di Marco Casini

giovedì 13 novembre 2008

Gli alberi di Isabella Bai

"The big palm" olio su tela cm 101x76
Isabella Bai vive e lavora a Gavirate, in provincia di Varese. Dopo gli anni della giovinezza trascorsi a Roma, ha vissuto molti anni a Milano, dove ha completato la sua formazione artistica alla Nuova Accademia di Belle Arti, sotto la guida di Luigi Veronesi, Emilio Tadini e Walter Valentini.Ha iniziato la sua attività artistica come muralista, decorando residenze private ed edifici pubblici sia in Italia che all'estero. In Oregon (U.S.A.) ha realizzato la decorazione interna di uno yacht per i prestigiosi cantieri Christensen. Dai suoi lunghi soggiorni in Australia, a contatto con la sua incontaminata natura, catturata dalla luce straordinaria di quei luoghi, ha tratto l'ispirazione per le opere su tela che esposte nella mostra
Il mio sguardo sulla natura

che si è svolta dal 23 Novembre al 20 Dicembre 2007 presso

la Galleria Tartaglia Arte di Roma Isabella Bai

Questo il video dell'inaugurazione




lunedì 3 novembre 2008

L'albero degli Spaghetti
la nuova risorsa per le alberate cittadine.





Indubbiamente un tale tipo di albero cambierebbe l'attuale politica degli alberi in città. Ci sarebbe sicuramente piu cura, manutenzione e maggiori sarebbero anche gli investimenti da concentrare in tal senso. Pasta fresca direttamente dall'albero e pronta per essere cotta (anche se con il piombo presente nell'aria di città non sarebbe certo l'ideale). Peccato però che il video è solo un pesce d'Aprile realizzato nel 1957 dalla BBC Svizzera. Un video che entrato nella storia della Televisione.

Esiste invece l'Albero delle Salsicce

Strane meraviglie produce la natura.

sabato 1 novembre 2008

La poesia dei colori
degli alberi di Dan Baumbach
Cottonwood Trunks, Tronchi di (Populus nigra) Eastern Sierras
"So per esperienza che al centro del nostro essere noi siamo pace e amore, e l'arte può focalizzarci a raggiungere quel centro. Parte del progetto del mio lavoro è fotografare gli spazi aperti che circondano la città dove vivo : Fairfax in California . I paesaggi non sono grandi e drammatici come le montagne o gli oceani ma io sono felice di esplorarli e viverli con gioia, sorpresa e mistero. Spero che le mie immagini possano contribuire alla vostra pace e felicità "

Dan Baumbach
fotografo americano che vive a Fairfax in California. Guarda i suoi alberi ricchi di colori ed emozioni cliccando sulla sua immagine.

giovedì 30 ottobre 2008

Gli alberi di Dylan Thomas

Dylan Thomas (1914 - 1953)
Non essendo che uomini
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi
spaventati, lasciando le nostre sillabe soffici
per paura di svegliare le cornacchie, per paura di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di grida.
Se noi fossimo stati dei bambini, 
avremmo potuto arrampicarci,
catturare le cornacchie nel sonno , 
senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa, 
cacciar fuori la testa al disopra dei rami
per meravigliarci delle infallibili stelle.
E' dalla confusione, come al solito,
e dalla meraviglia che l'uomo conosce
e dal caos che dovrebbe giungere la felicità.
Che, poi, è ciò che chiamiamo grazia,
bambini che si meravigliano guardando le stelle,
è lo scopo e la conclusione.
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi.


Being but men
by Dylan Thomas
1932
Being but men, we walked into the trees
Afraid, letting our syllables be soft
For fear of waking the rooks,
For fear of coming
Noiselessly into a world of wings and cries.
If we were children we might climb,
Catch the rooks sleeping, and break no twig,
And, afert the soft ascent,
Thrust out our heads above the branches
To wonder at the unfailing stars.
Out of confusion, as the way is,
And the wonder, that man knows,
Out of the chaos would come bliss.
That, then, is loveliness, we said,
Children in wonder watching the stars,
Is the aim and the end.
Being but men, we walked into the trees.

lunedì 27 ottobre 2008


Il bosco di betulle di
Asher Brown Durand
In the Woods 1855
Olio su tela 3/4 x 48 in (154.3 x 121.9 cm)
The Metropolitan Museum of Art, New York

Asher Brown Durand

(21 agosto 1796- 17 Settembre 1886)

Nacque a Maplewood (che significa letteralmente bosco di aceri) un villaggio nel New Jersey (ora si chiama Jefferson Village). Figlio di un orologiaio ed orafo, era l’ottavo di undici figli. Per cinque anni lavorò come apprendista per Peter Maverick un incisore che viveva a Newark nel New Jersey per poi diventarne alla fine dell’apprendistato suo socio. Nel 1830 si ritirò dalla sua attività commerciale (specializzata anche in produzione di banconote) per dedicarsi totalmente alla pittura. Iniziò a dipingere quadri ad olio con il sostegno e l’incoraggiamento di Luman Reed. Nel 1837 accompagnò il suo amico Thomas Cole ad una spedizione per realizzare disegni dal vivo al Lago Schroon nelle catena montuosa di Adirondacks e da quel momento iniziò a concentrarsi sulla pittura di paesaggi. Catskills, Adirondacks e le White Mountains furono i suoi luoghi preferiti nei quali realizzò centinaia tra disegni e quadri ad olio famosi per la cura del dettaglio per gli alberi, le rocce e il fogliame. Fondò la Hudson River School una scuola di pittura il cui principio fondamentale era quello di disegnare direttamente dalla natura con il maggior realismo possibile: “l’artista non dovrà mai profanare la sacralità della natura con un intenzionale allontanamento dalla realtà”. In “Letters on landscape paintings” uscito sulla rivista “The Crayon” spiega la sua estetica che vede la natura come una ineffabile manifestazione di Dio. Passò la maggior parte della sua vita a New York dove è anche sepolto nel Green-Wood Cemetery a Brooklin.

venerdì 17 ottobre 2008

Uno scoiattolo senza casa

Salve sono uno scoiattolo e mi chiamo
Treelees Squirrel (Scoiattolo senza casa)
Come sarebbe un mondo senza alberi? Un grazioso squallido posto cari amici. Posso assicurarvi che senza alberi parole come "desolato" "terribile" e "tetro" dominerebbero le nostre conversazioni . Con gli alberi invece voi avete grandi cose come : ossigeno, ombra, frutti freschi, ghiande deliziose, e per alcuni di noi una casa. La mia missione è diffondere nel mondo l'importanza degli alberi e forse trovare per me un ramo che io possa far diventare la mia casa. 

giovedì 16 ottobre 2008

Sedici alberi fantastici fotografati 
da James Balog

James Balog , avventuroso fotografo naturalista nato nel 1952. Collaboratore del National Geographic. Nei suoi alberi colorati , la luce, la composizione dei soggetti, le nuove tecnologie digitali in grande formato tendono a portare la foto verso la perfezione. Nel 2004 esce per Barnes & Noble il suo volume "Tree : a new vision of the American Forest"

Gli alberi
1. Ulmus americana - American elm - (Olmo americano)
2. Quercus virginiana var. virginiana - Live Oak - (Quercia virginiana sempreverde)
Quella nella foto è uno degli alberi più famosi del mondo : la "Angel Oak " che si trova a John Island in South Carolina con un età stimata di circa 1400 anni.
3. Fagus grandifolia - American beech- (Faggio americano)
4. Populus deltoides var. occidentalis - Plains cottonwood - (Pioppo deltoide americano)
6. Sequoia sempervirens - Coast Redwood - (Sequoia)
7./10. Thuja occidentalis var. plicata - Western Redcedar- (Thuja plicata)
5./8./9./ Quercus virginiana var. virginiana - Live Oak- (Quercia virginiana sempreverde)
11. Cercis canadensis -Redbud- (Cercis canadese)
12. Sequoia sempervirens - Coast Redwood (Sequoia) La "Stratosphere Giant" che si trova nell'Humboldt Redwoods State Park, CA prima del settembre 2006 era l'albero più alto del mondo con i suoi 112,85 metri. (Ogni anno per il record in altezza si deve fare i conti con altri alberi, attualmente il più alto è un'altra sequoia del parco che è stata chiamata Hyperion, ed è alta 116 metri).
13. Sequoiadendron giganteum - "Stagg,"- (Sequoia)
14./15. Sequoiadendron giganteum - la foto riprende la "grande zampa" del "General Sherman" che si trova nel Sequoia and Kings Canyon National Park, CA che detiene insieme al "Generale Grant il record per l'albero per volume più grosso del mondo , rapporto tra circonferenza e altezza (Il Generale Sherman 25 metri per 83 e mezzo e il Generale Grant 27,7 metri per 81)
16. Pinus strobus -Eastern White Pine- (Pino strobo).

Alcune delle sue foto dedicate agli alberi  si possono vedere
 sul suo sito cliccando  sull'immagine che segue 



e se pensate di programmare un viaggio per andare a vedere
gli alberi più alti del mondo qui troverete tutte le informazioni


lunedì 13 ottobre 2008

La domenica grigia di Tor Lundvall

Una domenica autunnale , grigia come dice il titolo (Grey Sunday) e con una pioggia leggera leggera, passeggiando sotto l'ombrello e in compagnia degli alberi . E' questo l'argomento del film di Kevin Hoffman girato a Woodville in Virginia nell'Ottobre del 1997 ( e rimontato a Dicembre del 2007) che vede protagonista (e anche autore della musica) Tor Lundvall, geniale artista a 360 ° , pittore e musicista , indubbiamente un amante e amico degli alberi. Nei suoi quadri compaiono sempre alberi emozionanti, alti e slanciati, come quelli della copertina del suo album
Andate a vederli (compaiono dal 1997 in poi) nel suo bellissimo sito
e gustatevi gli alberi autunnali del film


La Collezione di Aceri di Alessandro Biagioli

Borgo Quinzio (Rieti)
Domenica 2 Novembre 2008

L'associazione Adea amici degli alberi
organizza una visita
alla collezione di Aceri ( quasi 150) di Alessandro Biagioli che si trova a Borgo Quinzio.Una visita eccezionale, dato che la collezione di Aceri è una delle più grandi e importanti d'Italia, e in questa data sarà possibile assistere allo spettacolare viraggio in rosso delle loro foglie. La partecipazione è gratuita, riservata ai soci dell'Associazione, a numero chiuso (max 30 persone).Si può prenotare mandando una mail a amicideglialberi@hotmail.com o un sms al 339.762.50.85 o un messaggio allo 06/43.86.318.
Una volta raggiunto il numero di 30 prenotazioni metteremo un avviso sul blog che annuncia la chiusura delle iscrizioni.
L'appuntamento è per le ore 10.30 davanti al Bar Incontro che si trova al 40 °km sulla via Salaria, poco prima del bivio per Borgo Quinzio. Dopo la visita, per chi vuole ci sarà la posibilità di una visita (con brunch presso il bar del paese o pranzo al sacco) all'ulivo millenario di Canneto Sabina. Un incontro con uno degli alberi più famosi d'Italia che ogni volta provoca in chi gli si avvicina : piacere, energia e benessere.
Come arrivare : o con mezzi propri o con il bus Cotral (Partenza ore 9.15 Stazione Tiburtina scendere bivio Borgo Quinzio, per maggiori informazioni chiamare il numero verde Cotral 800.174.471.)





domenica 12 ottobre 2008

Veronique Madre alla Casa del Parco

Grande successo di critica e partecipazione ha destato l'incontro avvenuto Giovedì 9 Ottobre presso la Biblioteca Casa del Parco con Veronique Madre, 22 anni, "enfant prodige" e nuova promessa del cinema francese che ha presentato il suo film "Avis d'abattage" (Avviso di abbattimento) un film che vede protagonista un barbone che vive su un albero che deve essere abbatutto, dal ritmo rapido, fresco e divertente, con la stupenda colonna sonora di Nicolas Martin, dedicato agli alberi e critico nei confronti della politica del "cemento uguale progresso".
Per chi non è riuscito a partecipare all'incontro, o chi volesse rivederlo , 
pubblichiamo il film sul blog .
Avis d'abattage
Un film di Veronique Madre
con Vincente Wallez ,Alonso Leal Morado, Francesca Giuliano, Joan Passicot
Musica di Nicolas Martin

Avis d'abattage from Véronique Madre on Vimeo.


Se vi è piaciuta la musica questo è il sito di

martedì 7 ottobre 2008

Are you ready for a journey to
the Majesty of trees?

In attesa ( a giorni) dell'uscita di un libro da non perdere per gli amici degli alberi
Wildwood a Journey through the trees
di Roger Stuart Deakin (1943-2006)
Uscito postumo nel 2007 dello scrittore, documentarista ed ambientalista inglese, scomparso due anni fa, e tra i fondatori dell'organizzazione Common Ground,
tradotto in italiano con il titolo
Nel cuore della foresta. Un viaggio attraverso gli alberi
Editore EDT 18 Euro 448 p. Collana Biblioteca di Ulisse
Un viaggio attraverso le foreste di tutto il mondo, sulle tracce del rapporto segreto e sorprendentemente stretto che lega l'uomo agli alberi e, più in profondità, a quella che potrebbe essere definita la loro carne: il legno. Nel cuore della foresta è quasi una celebrazione della capacità del legno di entrare nelle nostre vite e nel nostro immaginario, di diventare un frammento di natura carico dì significati simbolici, incastonato nella quotidianità del mondo contemporaneo. Per scrivere questo libro, Deakin ha viaggiato seguendo itinerari del tutto imprevedibili e personali: in Kirghizistan e Kazakistan sulle tracce dell'origine del melo o nella foresta polacca alla ricerca di lontane suggestioni familiari. Ciò che più lo affascinava in questo lavoro di ricerca sul rapporto tra uomo e natura era l'elemento caratteristico naturale ed etnico, ciò che è radicato nella cultura e nel paesaggio locale, e la sua persistenza nel mondo globalizzato.

Vi invito ad un fantastico viaggio tra la maestà degli alberi con le foto e le opere d'arte di

Nikki Coulombe

Fate un bel respiro e hopp...un mondo magico dedicato agli alberi sta per aprirsi

JUMP to the Majesty of trees


Biblioteca Casa del Parco
Via della Pineta Sacchetti, 78 – Roma tel 0645460671

(nella foto è l'edificio in alto che si vede dietro il casale)

Giovedì 9 Ottobre ore 17.00
L'associazione Adea amici degli alberi
è lieta di presentare
un
Incontro con Veronique Madre
che presenterà il suo film (corto)
Avis d'abattage
con Vincente Wallez ,Alonso Leal Morado, Francesca Giuliano, Joan Passicot
Musica di Nicolas Martin


Introduzione di Antimo Palumbo, storico degli alberi,
presidente dell’Associazione Adea (Amici degli alber
i)


Veronique Madre, 22 anni, "enfant prodige" del nuovo cinema francese sarà a Roma per pochi giorni per presentare il suo film "Avis d'abattage". Un'occasione unica per conoscerla e vedere insieme il suo film dedicato agli alberi e critico nei confronti della politica del "cemento uguale progresso".

L'incontro gratuito si svolgerà nell0 stupendo scenario verde della Pineta Sacchetti, tra le più belle e storiche pinete della città, all'interno dell'edificio della Casa del Parco. L'ingresso della Biblioteca si trova a trenta metri dal cancello sulla strada, per arrivarci : metro A (direzione Battistini) o : 1- scendere Baldo degli Ubaldi e poi prendere il 994 (scendere dopo 5 fermate); 2- scendere Cornelia e fare 700 metri a piedi.

IL FILM:

Trama: Un barbone scopre con stupore che l'albero sotto il quale vive deve essere abbattuto.
Comincia allora una protesta silenziosa e coinvolgente per difendere l'albero.

LA CRITICA

"Abbattere uno o più alberi antichi per realizzare un nuovo Centro Culturale dove realizzare mostre fotografiche sugli alberi. E' questa la situazione comica e paradossale descritta con grazia ed intelligenza nel film "Avis d'abbattage” di Veronique Madre. Un film ideato e diretto dalla parte degli alberi e che vede protagonista una stupenda Quercia con in sottofondo la musica ritmata e calzante di Nicolas Martin. La sua visione, è un'occasione e uno stimolo per pensare a modificare l'attuale politica del progresso e del "fare meglio" (che privilegia sempre più "scelte di cemento" a discapito del verde e degli alberi) verso scelte diverse più naturali ed ecologiche”. Antimo Palumbo