domenica 26 aprile 2009

Il Tiglio di Via Bramante a Milano

Ancora Milano, stavolta con un video breve e divertente sul Tiglio, grande e ben messo, piantato l'anno scorso a Milano in Via Bramante in occasione del primo Festival Internazionale dell'Ambiente con il sindaco Letizia Moratti in prima fila. Una dimostrazione che lavorare in positivo per gli alberi in città si può e si deve.

giovedì 23 aprile 2009

Alberi e libri : un pomeriggio assieme.

Libreria Libri Liberi Via San Gallo, 25-27r
Firenze
Lunedì 11 Maggio 2009 ore 18
Riccardo Biffoli
Legge alcune pagine dal libro
L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono
Seguirà la conferenza
“Alberi e libri : l’ombù, il baobab e i chiodi di garofano”
Storie e divagazioni a cura di
Antimo Palumbo
Storico degli alberi
Ingresso gratuito
Per informazioni
339/7625085- 055.2658324
Associazione Adea amici degli Alberi di Roma
presenta
Una giornata al Giardino dei Semplici di Firenze
Domenica 10 Maggio 2009
dalle 10.30 alle 13.15
In compagnia di Antimo Palumbo. Storico degli alberi che darà la possibilità di conoscere e memorizzare storie, aneddoti e informazioni su 24 alberi del Giardino dei Semplici tra i quali : il Taxus baccata monumentale del 1720, la Quercus suber del 1805, il Taxodium mucronatum discendente da “El Arbol del Thule” la Zelkova Serrata dal portamento maestoso ed elegante.

L’orario di inizio è fissato per le 10.30 e la durata è di due ore e trenta. La partenza avverrà alle 10.40 per concludersi alle 13.15. L’appuntamento è alla Libreria Libri Liberi via San Gallo 25-27r Per iscriversi è necessario un sms di conferma ( entro le 21 del sabato) al numero 339/762.50.85 o un messaggio alla segreteria telefonica del 06/43.86.318.
La partecipazione all’incontro è riservata ai soci dell’Associazione Adea amici degli alberi con due modalità:
Soci ordinari (tessera rossa) contributo di 5 euro e tessera gratuita + biglietto d’ ingresso al Giardino 6 euro.
Soci sostenitori (tessera verde): tessera annuale 30 euro, partecipazione all’ incontro gratuita. Biglietto d’ingresso al Giardino 6 euro..

mercoledì 22 aprile 2009

A New York l'albero di Anna Frank

Riceviamo da Marco Stocchi, che ringraziamo , la segnalazione di questa notizia che riguarda 10 piccoli arboscelli, figli del castagno di Anna Frank del quale abbiamo già parlato
vedi link
che andranno a vivere a New York grazie a Yvonne Simons,
direttrice del centro Anna Frank di New York.
A 80 anni dalla nascita, Anna Frank torna a vivere attraverso un albero: dieci arboscelli tratti dal castagno selvatico che l’autrice del celebre «Diario» vedeva dalla finestra della casa­rifugio di Amsterdam verranno trapiantati negli Stati Uniti come simbolo di libertà e di tolleranza. Un arboscello crescerà alla Casa Bianca, un altro a Ground Zero, nelle intenzioni di Yvonne Simons, direttrice del centro Anna Frank di New York che ha lanciato l’iniziativa. Il castagno con cui Anna misurava il passaggio delle stagioni è un albero molto speciale: un ippocastano di 150 anni gravemente malato e che solo due anni fa, grazie a una mobilitazione internazionale, è stato in extremis salvato dall’abbattimento. Anna l’aveva descritto con tenerezza nel suo Diario: «Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell’anno scorso» si legge sulle pagine scritte il 13 maggio 1944, due mesi e mezzo prima del raid della Gestapo nell’alloggio segreto dove si nascondeva la famiglia Frank. Anna morì di tifo a Bergen Belsen nel marzo 1945: aveva 15 anni.

mercoledì 15 aprile 2009

"Giornata Nazionale del Giardino UGAI"
(Unione Garden Club ed Attività Similari d’Italia)
Sabato 18 Aprile 2009
Villa Doria Pamphilj
"Diffondere l’importanza della cultura del Giardino e sollecitare l’amore e il rispetto per il verde."
Il Tema della manifestazione di quest’anno è
"Il Giardino Pubblico è il tuo Giardino."
In questa occasione il Garden Club "Giardino Romano" celebra la Giornata del Giardino presentando alla cittadinanza romana la Villa Doria Pamphilj che con i suoi 184 ettari di estensione è il più vasto Parco di Roma ed è anche tra i più suggestivi per la ricchezza di alberi, essenze rare e per la bellezza delle sue passeggiate. Durante la giornata ci saranno due visite gratuite condotte da Antimo Palumbo, storico degli alberi.
Ore 12 Appuntamento Via Aurelia Antica 183
La Pars Urbana : (Da Villa Vecchia e l‘esterno del Giardino dei Cedrati e la Fontana del Tevere si passerà costeggiando le Serre e il Giardino delle Palme per arrivare alla Casina del Bel Respiro. Ci soffermeremo sui numerosi alberi rari nel Giardino del Teatro per poi fare ritorno verso la Fontana del Giglio con la splendida vista sul Lago)
Ore 14 Appuntamento Largo Martin Luther King (sull’Olimpica con possibilità di parcheggio)
La Pars Rustica : ( Visiteremo la parte più selvaggia della Villa quella già destinata a zona di caccia e poi Orto botanico del Servizio Giardini, ricca di esemplari arborei spettacolari.)
Per maggiori informazioni sul programma:
"Giardino Romano" c/o Franca Tolino 06.35348790
dalle ore 9 alle ore 10

domenica 12 aprile 2009

Alberi e moda a Milano
Ancora alberi e Milano. Stavolta legati dal mondo della moda. Se è un buon esempio da seguire (per altri personaggi dello show business) la notizia che la modella brasiliana Gisela Bundchen (nella foto) nuova icona della moda internazionale (nata il 20 luglio del 1980 e comparsa in campagne pubblicitarie per Ralph Lauren, Dolce & Gabbana, Versace, Valentino, Celine, Gianfranco Ferrè, ed uscita sulle copertine di riviste come Vogue USA, Vogue Italia, Marie Claire, Harper's Bazaar, Arena, Allure, and Rolling Stone) in segno di gratitudine per il luogo che le ha dato i natali ha deciso di ripiantare 125 mila alberi nella sua cittadina natale, Nova Horizontina, cittadina di 18.000 abitanti del Rio Grande do Sul in Brasile devastata dall'agricoltura intensiva , postiamo invece con piacere l'articolo di Armando Stella comparso il 10 Aprile 2009 sul Corriere della Sera sul progetto di piantare 21 alberi diversi e ognuno con una loro storia e un carattere in Via Montenapoleone a Milano da sempre via elegante e dedicata alla moda. Un connubio tra bellezza degli alberi e moda che inizia a pensare all'albero non solo per le sue importanti funzioni vitali : ossigeno, ombra (rimozione del CO2) ma anche per la sua estetica. Un albero , essere vivente e respirante in continua trasformazione, che con i suoi caratteri chiari e definiti ci porta grazia e bellezza.
Dopo il patto di Abbado con Milano per il ritorno alla Scala
Montenapoleone, la rivoluzione verde «Arrivano gli alberi nella via del lusso»
Il progetto di 21 piante nella via del lusso, firmato dall’associazione delle griffe, è allo studio di architetti
Va di moda il verde. Un carpi­no da Armani, un acero per Louis Vuitton, le foglie rosse del faggio da Ralph Lauren e i frutti blu del prugno di Prada. «Sarebbe una grande occasione di rilancio ambientale»: la pri­mavera di via Montenapoleone è una collezione di alberi e pian­te ornamentali. Un filare nella strade delle sfilate. Il progetto è firmato dall’associazione delle griffe, è nelle mani d’uno stu­dio d’architetti e riceve il patto di Claudio Abbado con Milano e la Scala («Più alberi in cen­tro»). Claudia Buccellati, presi­dente dei commercianti, ha con­vocato vivaisti e ascoltato pro­gettisti, dice che «tutti abbiamo bisogno di sogni per essere cre­ativi» e fa i conti con lo spazio tra asfalto e marciapiedi: «Sia­mo pronti ad ospitare 21 pian­te».
Al battesimo, il piano racco­glie già l’approvazione dell’as­sessore al Verde, Maurizio Ca­deo: «Sono assolutamente favo­revole. Avanti». Glielo si era chiesto, agli stili­sti, e pure in modo brusco: fate­vi avanti, migliorate la città. La risposta che non t’aspetti è am­bientalista, il fashion district che apre al bagolaro e al tasso, roba da botanici, mica da stili­sti. «Non è un sogno vedere gli alberi in via Montenapoleo­ne?», s’illumina Claudia Buccel­lati: «Che meraviglia sarebbe avere il primo bosco urbano qui, sulla linea storica che se­gnava il limite della città e l’ini­zio della contrada, cerniera tra la natura e il glamour... ». Si fa­rà? «Abbado chiede una cosa difficile per le pastoie burocrati­che, sarà tanto più stimolante per Letizia Moratti e Filippo Pe­nati adoperarsi per realizzarla». Ventuno alberi, numero da cabala, l’ottavo della successio­ne di Fibonacci: «Per scaraman­zia, sia mai che tornino anche turisti e stranieri».
L’associazio­ne delle boutique ha già elenca­to le specie adatte: ligustro, ace­ro, corniolo e carpino (in vaso), farnia e faggio (in terra), bago­laro e tasso (ornamentali). Indi­viduato poi il lato della strada: lato dei civici pari, dall’incrocio con Sant’Andrea verso corso Matteotti. E indicato il model­lo: piante interrate con griglia attorno al fusto, come a Parigi, dove «non danno fastidio alle vetrine», sul bordo tra il marcia­piede e la strada, cintate «per impedire che diventino latrine per cani, posacenere o gettacar­ta». Chiude Buccellati: «Quello che importa adesso è avviare davvero la rinascita: verde, me­no pali inutili, più decoro...». E l’isola pedonale? Il Comu­ne l’ha proposta per tutto il Quadrilatero e il sondaggio di fi­ne 2008 ha dato questi risultati: l’85 per cento dei commercian­ti e l’89 dei residenti era favore­vole a «interventi di limitazio­ne del traffico che consentano la riqualificazione». Problema: via Montenapoleone s’è oppo­sta subito (Buccellati e la pastic­ceria Cova, su tutti: «I negozi ri­schiano di chiudere») e ora Pa­lazzo Marino sta riprogettando il piano. Tre strade invece di quattro, i tempi si allungano.

Armando Stella

lunedì 6 aprile 2009

Gli alberi infelici di Milano
Paolo Pejrone

Postiamo questo articolo di Paolo Pejrone , uscito il 6 Aprile 2009 su "La Stampa" dedicato alla "provocazione" (ma poi neanche tanto) del Maestro Abbado che in una sua dichiarazione al Corriere della Sera di qualche tempo fa avrebbe detto che sarebbe tornato a dirigere alla Scala solo "per un cachet fuori dell'ordinario. Novantamila alberi piantati a Milano". Concordiamo con il pensiero dello scrittore piemontese ( che abbiamo incontrato e fotografato quest'estate in occasione della presentazione del suo ultimo libro "I miei giardini" nel chiostro di Santa Croce in Gerusalemme) che "gli alberi non sono pali da conficcare nella terra e da dimenticare " e che "La vita, il generoso e misterioso processo dell’evoluzione dal seme al grande albero ha bisogno del nostro amore, delle nostre cure e della nostra protezione."
Gli alberi infelici di Milano
di Paolo Pejrone
"Novantamila alberi non sono uno scherzo: anzi, se piantati sono un bel pezzo di parco della «Mandria». Il Maestro Abbado ha chiesto e ottenuto per tornare a Milano e per far musica, la sua grande musica, novantamila alberi, per la Città e per i suoi cittadini: una vera foresta in cambio di note, tantissime note. Un vero baratto di bellezze. L’idea è certamente originale, è generosa, è grandiosa. Ma avrà mai la città di Milano una superficie (certamente in tanti pezzi separati) libera o quasi, comunque sufficiente a tenere in vita una valanga botanica di quest’ordine? Gli alberi sono alberi, con radici, rami, tronchi e foglie, e devono (dovrebbero in questo caso) essere dotati del loro spazio vitale per attecchire, crescere e vivere. Un albero: pioppo, faggio, tiglio, bagolaro, frassino, platano o quercia (tanto per parlare delle più comuni essenze adatte alle terre padane), quando cresciuti, quando adulti, hanno bisogno, contando giusto giusto, poco poco, da 50 a 60 metri quadri di superficie. E allora? Cinquanta per novantamila, contando giusto giusto, poco poco, fanno tra i 400 e i 500 ettari, non calcolando i prati, anche loro salutari e benefici, non calcolando strade e parcheggi, anche loro necessari e molto utili... Gli alberi non sono pali da conficcare nella terra e da dimenticare: gli alberi non parlano, non urlano, non si lamentano. Possono essere felici e possono essere infelici. Sta a qualche serio e sapiente esperto consigliare i posti, gli spazi vitali e adatti per dar loro un futuro degno e una vita prospera e lieta e per prevedere le cure essenziali per una vita sana e... vegeta. Un bosco di alberi infelici, predestinato alle decimazioni, non dà gioia. E diventa, per la sua calcolata ed elucubrata efficienza, uno spazio triste e funebre: gli alberi non sono numeri, sono entità viventi. L’abitudine antica e demagogica praticata da tanti sindaci durante le campagne elettorali o nei resoconti di fine anno, quella di ridurre alberi a numeri e ad astratte quantità, a me ricorda una terribile epoca fatta di campi e di uomini ridotti a cifre. Ben vengano le provocazioni, quelle verdi e generose di un’utopia entusiastica e bulimica, ben vengano però il rispetto e l’amore per le piante, che negli anni Duemila soffrono ancora di trattamenti duri e utilitaristici, e spesso sono ridotte a semplici oggetti d’uso (dal legno... all’ombra!).La vita, il generoso e misterioso processo dell’evoluzione dal seme al grande albero ha bisogno del nostro amore, delle nostre cure e della nostra protezione. I numeri, quelli grandi e quelli piccoli, possono spaventare e produrre effetti opposti: nella loro bizzarra astrazione possono fare più male che bene.