mercoledì 30 marzo 2011

A Knitted Wonderland
Gli alberi con la maglia colorata
di Magda Sayeg Foto di Shawn Thomas tratta dal blog di Magda Sayeg
Si è conclusa il 25 Marzo di quest'anno al Blanton Museum of Art, nell' Università del Texas ad Austin, l'installazione dell' artista Magda Sayeg intitolata "A Knitted wonderland"ovvero " il paese delle meraviglie fatto a maglia". Un progetto che ha coinvolto 170 maglieriste locali che hanno ricoperto di maglie colorate, con la supervisione dell'artista, il tronco dei 99 alberi che si trovano nella Faulkner Plaza tra le costruzione Michener e Smith nei pressi del Blanton Museum provocando in chi guarda un effetto sorprendente e sensazionale. Magda Sayeg nel 2005 ha fondato "Kitta please" come risposta alla disumanizzazione degli ambienti urbani. Da allora, con i suoi tessuti a maglia colorati e fatti a mano, ha ricoperto, infatti , negli spazi aperti delle città gli oggetti piu disparati. Grazie ai suoi interventi, inseriti nel paesaggio urbano dominato dal cemento e dall'acciaio, è riuscita, come nel caso nell'installazione intorno agli alberi, ad aggiungere a spazi spesso freddi e inanimati una qualità umana. Il suo lavoro inoltre ha ispirato le numerose "Guerrilla knitters" sparse in giro per tutto il pianeta. A quando quelle italiane? Per chi vuole saperne di più postiamo il link al sito dell'artista, dove potrete vedere tante altre foto e i link ai blog delle maglieriste che hanno lavorato al progetto. Per entrare cliccate sulla foto che segue.

lunedì 28 marzo 2011

Ci vuole l'albero.
Il numero 89 della Rivista Liber dedicato
agli alberi protagonisti nella letteratura per ragazzi.




Liber, libri per bambini e ragazzi, è un trimestrale di informazione bibliografica e di orientamento critico promosso dalla Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio ed edito da Idest. Osservatorio privilegiato dei fenomeni che hanno interessato il mondo del libro per bambini e ragazzi, vere chiavi di volta per la comprensione di atteggiamenti, vissuti, propensioni e immaginario dell'infanzia attuale, Liber fornisce tutto l'aggiornamento necessario per seguire le tendenze del settore: recensioni, contributi critici e proposte di lettura, interviste, dossier, sondaggi, analisi e, nella Bibliografia nazionale dei libri per ragazzi, schede di tutte le novità librarie per bambini e ragazzi pubblicate in Italia. Il numero 89, quello del trimestre Gennaio-Marzo 2011 ( il primo numero risale al 1988) è dedicato ai libri per ragazzi che hanno come tema o protagonista l'albero. Volete essere informati sul panorama italiano che riguarda i libri con questo argomento? O semplicemente trovare un libro che abbia come protagonisti gli alberi per i vostri nipotini? Questo numero è dedicato proprio a questo. Al suo interno potrete trovare diversi articoli con firme di prestigio e un'esauriente bibliografia sugli "alberi da leggere".
Ecco gli articoli
"Abbracciare gli alberi"
Il punto di vista di un esperto di colture arboree.
di Giuseppe Barbera
" Dal seme alla foresta"
Gli alberi spiegati ai bambini e ai ragazzi nei libri divulgativi.
di Francesca Brunetti
"L’albero, l’uomo e la parola"
Il punto di vista di un antropologo.
di Claudio Cernesi
"Natura in città"
Intervista a Paolo Pejrone, architetto giardiniere.
di Francesca Brunetti
"I rami della Quercia Grande"
Un profilo storico degli alberi nella storia della letteratura per l'infanzia.
di Pino Boero
" Storie verdi "
Un percorso tra le opere narrative che parlano di alberi e piante.
di Carla Poesio
" Figure radicate"
Viaggio nei picturebook tra boschi e foreste
di Angela Dal Gobbo
" Dal libro al laboratorio"
Piccola rassegna di esperienze verdi realizzate insieme ai bambini.
di Tiziana Merani
" Un museo a cielo aperto"
Un percorso didattico proposto dall'Orto Botanico di Brera.
raccontato da Fiorenza Mariotti


Ogni singolo fascicolo costa 11 Euro. L'abbonamento per un anno (4 numeri) costa invece 44 Euro. Potete avere informazioni per acquistare Liber cliccando sul link che segue:

Idest-Liberweb
Via Ombrone 1 50013 Campi Bisenzio (FI)
LIBERWEB
055.8966577

mercoledì 23 marzo 2011

Il Re dei Rami -The King of Limbs.
E' un'antica quercia che da il nome
all'ultimo album del gruppo rock dei Radiohead.
In alto: Big Bellied Oak - New Queen Oak -Queen Oak.
in basso: Saddle Oak - Saddle Oak - Spider Oak.
La Foresta di Savernake si trova in Inghilterra, nel Wiltshire tra Marlborough e Great Bedwyn ed ospita la più grande concentrazione di alberi secolari in Europa, molti dei quali querce che arrivano quasi a mille anni di età. Uno spazio verde ricco di suggestioni paesaggistiche (è qui che il Re Enrico VIII conobbe la sua terza moglie Jane Seymour) e arricchito nel '700 dal famoso paesaggista Lancelot "Capability" Brown che piantò querce e faggi secondo un preciso disegno. Ancora oggi, inoltre, al suo interno e sul bordo della strada A345, vive uno degli alberi inglesi più famosi la quercia chiamata più familiarmente "The Big Bellied Oak" (la prima a sinistra che vediamo nella foto). Con un età stimata tra i mille e millecento anni, questa grande Quercia è legata alla leggenda che vuole che il diavolo appaia a chi gli si metta a ballare nudo intorno e girando per 12 volte in senso antiorario. Nei pressi di questa foresta si trova la Tottenham Court House dove nel 2007 il gruppo Rock dei Radiohead, che sembra nutrire un particolare amore per gli alberi, ha registrato parte dell'album In Rainbow. Ed è con il nome di questo albero, una quercia chiamata "The Kings of Limbs" “il Re dei Rami", che i Radiohead hanno dato il titolo al loro ultimo album, uscito da poco solo in rete, mentre a maggio uscirà nei negozi. Un albero mitico e millenario che alcuni dicono sia più vecchio dell' Inghilterra, che divenne Regno nel 927, ma che pochi sono riusciti a capire esattamente dove si trovi (tranne un certo Tom Davenport che ha pubblicato le foto nel suo blog, ma queste foto ci sembrano un fake). Ci piace il fatto che un album di un gruppo rock così importante, con milioni di fans in tutto il mondo, sia dedicato ad un albero monumentale, senz'altro un buon segno per la cultura degli alberi. Nella foto che segue vediamo il gruppo nella Foresta, sotto degli alberi, se volete ascoltare il loro ultimo album " The Kings of Limbs " basta cliccare sulla foto. Buon ascolto!
Radiohead

mercoledì 16 marzo 2011

Buon Compleanno Italia,
dalla parte degli alberi!

Giovanni Pascoli. San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912

Partecipiamo ai festeggiamenti per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia e al ricordo della data storica del 17 Marzo 1861, con l'ode di Giovanni Pascoli "Al corbezzolo". Una poesia dedicata all'Arbutus unedo, il corbezzolo, l'albero tipico della flora mediterranea che per la sua caratteristica di portare contemporaneamente: fiori bianchi, frutti rossi e foglie verdi e quindi gli stessi della bandiera italiana potrebbe essere (anche nel caso di un prossimo concorso , che stiamo proponendo da diverso tempo su queste pagine, per eleggere l'albero che rappresenta l'Italia) l'albero italico per eccellenza. Nel 2011, l' Anno internazionale delle Foreste facciamo gli auguri quindi alla nostra nazione e ai suoi 12 miliardi gli alberi che ne costituiscono il polmone verde (un dato questo riportato dall'ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio realizzato dal Corpo Forestale dello Stato con il coordinamento scientifico del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) per una festa italiana che sia anche "dalla parte degli alberi".

Al corbezzolo

O tu che, quando a un alito del cielo
i pruni e i bronchi aprono il boccio tutti,
tu no, già porti, dalla neve e il gelo
salvi, i tuoi frutti;
e ti dà gioia e ti dà forza al volo
verso la vita ciò che altrui le toglie,
ché metti i fiori quando ogni altro al suolo
getta le foglie;
i bianchi fiori metti quando rosse
hai già le bacche, e ricominci eterno,
quasi per gli altri ma per te non fosse
l’ozio del verno;
o verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s’anche tutto muora,
tu il giovanile gonfalon selvaggio
spieghi alla bora:
il gonfalone che dal lido estrusco
inalberavi e per i monti enotri,
sui sacri fonti, onde gemea tra il musco
l’acqua negli otri,
mentre sul poggio i vecchi deiformi
stavano, immersi nel silenzio e torvi
guardando in cielo roteare stormi
neri di corvi.
Pendeva un grave gracidar su capi
d’auguri assòrti, e presso l’acque intenta
era al sussurro musico dell’api
qualche Carmenta;
ché allor chiamavi come ancor richiami,
alle tue rosse fragole ed ai bianchi
tuoi fiori, i corvi, a un tempo, e l’api:
sciami,
àlbatro, e branchi.
Gente raminga sorveniva, e guerra
era con loro; si sentian mugliare
corni di truce bufalo da terra,
conche dal mare
concave, piene d’iride e del vento
della fortuna. Al lido navi nere
volgean gli aplustri con d’opaco argento
grandi Chimere; che avean portato al sacro fiume ignoto
un errabondo popolo nettunio
dalla città vanita su nel vuoto
d’un plenilunio.
Le donne, nuove a quei silvestri luoghi,
ora sciogliean le lunghe chiome e il
pianto
spesso intonato intorno ad alti roghi
lungo lo Xanto;
ed i lor maschi voi mietean di spada,
àlbatri verdi, e rami e ceree polle
tesseano a farne un fresco di rugiada
feretro molle,
su cui deporre un eroe morto, un fiore,
tra i fiori; e mille, eletti nelle squadre,
lo radduceano ad un buon re pastore,
vecchio, suo padre.
Ed ecco, ai colli giunsero sul grande
Tevere, e il loro calpestìo vicino
fugò cignali che frangean le ghiande
su l’Aventino;
ed ululò dal Pallantèo la coppia
dei fidi cani, a piè della capanna
regia, coperta il culmine di stoppia
bruna e di canna;
e il regio armento sparso tra i cespugli
d’erbe palustri col suo fulvo toro
subitamente risalia con mugli
lunghi dal Foro;
e là, sul monte cui temean le genti
per lampi e voci e per auguste larve,
alta una nera, ad esplorar gli eventi,
aquila apparve.
Volgean la testa al feretro le vacche,
verde, che al morto su la fronte i fiocchi
ponea dei fiori candidi, e le bacche
rosse su gli occhi.
Il tricolore!… E il vecchio Fauno irsuto
del Palatino lo chiamava a nome,
alto piangendo, il primo eroe caduto
delle tre Rome.

martedì 15 marzo 2011

Arbor Day 2011
21-26 Marzo
Selva di Paliano (Frosinone)
Biblioteca Rodari - Tor Tre Teste - Roma
Via Francesco Tovaglieri 237/A
06.45460574
Programma
Lunedì 21 Marzo 2011
9.00 - 14.00
Mostra fotografica "Le Ali della Selva"
sulla Selva di Paliano a cura della Coop. Soc. Alcedo
Messa a dimora di un esemplare di Ginkgo biloba
nel giardino della Scuola Parri.
17.00
Una conferenza di Antimo Palumbo
Messa a dimora di un esemplare di Arbutus unedo
nel giardino della Scuola Parri.
Martedì 22 Marzo 2011
9.00 - 14.00
"Semi per coltivare un idea : educazione al gusto,
nuovi modelli di agricoltura e di alimentazione, l’esperienza di Slow Food."
A cura dell’Informagiovani Rodari e Slow Food Lazio
17.00
"E cha' scuppetta vulimmo canta".
Storie di brigantaggio nella Campagna romana.
a cura di Pasquale Grella - Semi di Econoscenza
Mercoledì 23 Marzo 2011
16.00 - 19.00
Proiezione video
"Nati per leggere"
Letture "sull'albero" per bambini fino a 6 anni.
Venerdì 25 Marzo 2011
10.00 - 19.00
" L’importanza di produrre pulito e giusto:
incontro con i piccoli produttori del territorio. "
Sabato 26 Marzo 2011
9.00 - 13.00
Visita guidata alla mostra a cura di Coop. Soc. Alcedo
Visita guidata al Parco Palatucci
con Guido Abballe
Esperto di piante alimentari - “Semi di Econoscenza”.
Ingresso libero.
Per maggiori informazioni.
06.45460574
Visite guidate per le scuole nei giorni 23-24-25 marzo alla mostra con proiezione di video e laboratori su Birdwatching e biologia degli uccelli. Visite guidate gratuite alla Selva, escluso spostamento in loco, per le scuole del territorio nei giorni 28-29-30 marzo. Domenica 27 Marzo 2011 dalle ore 10 : visita guidata gratuita alla Selva di Paliano. Le visite sono a cure della Coop. Soc. Alcedo. Prenotazione obbligatoria presso Informagiovani Rodari 0645460574 0623239815 -

sabato 12 marzo 2011

Horchat hai Caliptus
Eucalipteto
di Naomi Sapir Shemer

Naomi Sapir Shemer 13 Luglio 1930- 26 Giugno 2004

Torniamo a parlare di canzoni dedicate agli alberi. Oggi è la volta della canzone " Horchat hai caliptus" (Eucalipteto) scritta in lingua ebraica nel 1954 dalla cantante e compositrice israeliana Naomi Sapir Shemer , definita la first lady della canzone israeliana, scomparsa a settantatre anni nel 2004 ( Google le ha dedicato l'anno scorso un suo logo in occasione dell'ottantesimo anniversario della sua nascita). La canzone, dalla musica dolce e romantica, è dedicata a un boschetto di Eucalipti che vive sulle sponde del fiume Giordano e che nonostante il passare del tempo continua a vivere nel suo rispettoso silenzio. Per ascoltarla abbiamo scelto la versione della cantante israeliana Ishtar, voce leader del gruppo francese Alabina. Dopo il video potete leggere il testo originale e la nostra traduzione in italiano. Buon ascolto con lo stormire degli Eucalipti.

Horchat hai caliptus
Kshe ima bah ahena yafa utzeira mos az aha al give a bana hahait. Halfu haavivim hatzi meah avra vetaltalim halchu ciba beintaim. Aval al hof yarden kemo meumal lo kara. Ata adumia vegam ota ata horad. Horchat hai caliptus hagesher lasira vereah hamaluah al hamaim. Horchat Hai caliptus hagesher lasira vereah hamaluah al hamaim. Bashebil hine yoredet edat hatinoqot hem bayarden irsha shebu ragtaim. Elu hatinoqot kbar lambu mispor ish mihanearim oshim mishunaim.
Eucalipteto
Quando mia madre è venuta qui bella e giovane, mio padre le costruì una casa sulla collina e dopo quasi mezzo secolo grazie al passaggio di ogni primavera i riccioli dei suoi capelli biondo scuro si sono trasformati in argento. Eppure nelle sponde del Giordano è come se niente fosse cambiato, troverai lo stesso vecchio silenzio, lo scenario è ancora lo stesso: l’Eucalipteto, il ponte e il vecchio barcone e l'odore di aria salata sull’acqua. E non molto lontano dall’altra sponda del Giordano i cannoni hanno sparato e ruggito e la pace e tornata finalmente in estate. Ora tutti i piccoli bambini son cresciuti per diventare uomini e son tornati indietro per costruire case sulla collina.

lunedì 7 marzo 2011

Piccole Ginkgo crescono.
La Ginkgo farm di Piero Guidoni.
A Zagarolo, un ridente e verde comune a soli 37 chilometri da Roma, si trova la Ginkgo farm di Piero Guidoni, l’unica “fattoria” in Italia dedicata alla coltivazione esclusiva delle piantine di un albero antico e oramai molto conosciuto: la Ginkgo biloba (molti potrebbero pensare che abbiamo sbagliato l’articolo, in realtà Piero ci ha insegnato che bisogna chiamarla al femminile e quindi la Ginkgo e non il Ginkgo). Albero sacro piantato nei templi giapponesi (ricordiamo per esempio quello che si trova a Sendai in Giappone con un’età stimata intorno ai 1200 anni e con la chioma che copre una superficie di 250 metri quadrati) è presente sul nostro pianeta da almeno 250 milioni di anni e deve la sua attuale fama al fatto di essere stato l’albero preferito da Johann Wolfgang von Goethe e uno degli Hibaku trees , ovvero quegli alberi che sono sopravvissuti alla bomba di Hiroshima. Piero Guidoni, appassionato e studioso della Ginkgo, ha anche creato una Associazione per la diffusione e la propagazione per seme della Ginkgo biloba. Noi siamo andati a trovarlo e siamo rimasti affascinati dalla sua conoscenza, dalle sue piantine e dal suo amore per gli alberi. Se volete sapere di più sulla storia della Ginkgo e entrare in contatto con la Ginkgo farm cliccate sul link seguente.

venerdì 4 marzo 2011

Le avventure di un pinocchio.
Il museo virtuale del Pinolo.

In un periodo nel quale la distanza tra naturale e artificiale diventa ogni giorno più marcata, in particolare nelle grandi città, quando si parla di un albero che caratterizza il paesaggio italiano, il Pino , Pinus pinea, o pino italico appunto, capita di sentire (anche dalla voce di qualificati tecnici del verde urbano) che trattasi di albero da rimuovere ( oppure potare sconsideratamente fino a fargli assumere delle forme a pennacchio) dalle città italiane perchè poco sicuro. Non vogliamo qui e oggi entrare nel merito di questa polemica (lo faremo sicuramente in altro luogo e tempo) ma soltanto tessere l'elogio del suo antico e prezioso seme: il pinolo che oltre ad essere, sin dai tempi dei Romani, ingrediente fondamentale di dolci e ricette italiane (vedi il pesto o la pinolata) è stato l'ispiratore del più famoso romanzo italiano per bambini ovvero " Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino"scritto nel 1881 da Carlo Collodi, pseudonimo dello scritore Carlo Lorenzini, a Firenze e pubblicato nel 1883 (nella foto vediamo la copertina di un'edizione per la Bemporad di Firenze del 1935). Leggiamo infatti dal Vocabolario della Lingua Italiana già compilato dagli Accademici della Crusca del 1838 che : "pinocchio è il seme del pino chiuso in guscio, o nocciolo, detto parimente pinocchio, finchè ha in se il pinocchio." Ancora oggi, poi, diverse sono le sagre del pinolo che si svolgono in tutta Italia (ricordiamo tra tutte quella di San Piero a Grado in provincia di Pisa). Vi invitiamo quindi a fare un viaggio nel Museo Virtuale del Pinolo, un sito realizzato dal "C.I.R.A.A.-Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali Enrico Avanzi" dell'Università di Pisa , ricco di spunti e informazioni che attestano il pregio e l'antica presenza nella cultura italiana del Pinus pinea e del suo seme pregiato. Per iniziare la lettura, cliccate sull'immagine seguente.