mercoledì 4 aprile 2012

La bambina che ascoltava gli alberi
Un libro di Maria Loretta Giraldo
e Cristina Pieropan


"La bambina che ascoltava gli alberi" è un piccolo libricino per bambini di quaranta pagine, pubblicato l'anno scorso dalle Edizioni Corsare (18 Euro) con i testi di Maria Loretta Giraldo e le incisioni di Cristina Pieropan. Ci è piaciuta moltissimo la grafica e i suoi contenuti semplici ma allo stesso tempo pieni di ricamata poesia. E con le immagini di alcuni disegni di Cristina Pieropan tratti dal libro (che potete vedere cliccando sulla foto dell'artista ed entrando nel suo sito, nella voce pubblicazioni) che auguriamo, quindi, a tutti gli amici degli alberi delle splendide vacanze pasquali. Prima però postiamo anche il testo introduttivo al libro:
"La bambina che ascoltava gli alberi viveva in una piccola casa accanto a un parco tutto verde nel cuore antico della città. Aveva un caschetto sbarazzino, e due occhi allegri e una bocca sorridente. Quando ero piccola, mio papà si era messo in testa di insegnarmi a riconoscere gli alberi. Mi portava in collina e in campagna facendomi vedere le foglie, facendomi toccare quanto erano seghettate, o tonde, o porose; mi faceva carezzare il tronco, mi sollevava in alto perché contendessi i primi fichi ai merli golosi o raccogliessi ciliegi in grappoli di tre per farne orecchini originali. Mi raccontava che gli alberi hanno una voce, probabilmente anche il noce e i noccioli che si piantano in famiglia quando nasce un bambino (a proposito che albero si pianta a casa vostra quando nasce qualcuno?). La bambina sbarazzina di questa storia, che a tratti si fa seria all’improvviso, sa che gli alberi hanno una voce e un respiro, che serve il giusto silenzio per capire cosa ti voglion dire. Sul filo di queste pagine ne incontra quattro, ognuno col suo significato (la quercia è l’albero dell’ospitalità, la magnolia quello della bellezza e della nobiltà, il noce ha il dono della profezia, il faggio è la guida antica), che – complice un uccellino caduto dal nido – intrecciano una storia che la porta per un istante a farsi albero lei stessa, col vento nei capelli come fossero foglie, coi piedi nella terra come fossero radici. Un albo lieve lieve come il silenzio e lo sguardo che servono per sentire e vedere piccole presenze."
Cristina Pieropan

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